Centinaia di persone sono scese in piazza a Bologna per la Palestina, domenica 15 maggio, nell’anniversario della Nakba, “la catastrofe”, come i/le palestinesi chiamano la fondazione dello Stato di Israele, con la conseguente occupazione della Palestina ed espulsione di oltre 700mila abitanti arabi dalle loro terre.
.itemImageBlock { display: none; }
La manifestazione, che ha attraversato le vie del centro cittadino, ha denunciato il silenzio internazionale di fronte all’uccisione, da parte dei soldati di Tel Aviv, della giornalista palestinese di Al-Jazeera Shireen Abu Aqleh e le violente cariche della polizia israeliana contro il funerale, con manganellate e lacrimogeni anche contro coloro che stavano portando il feretro. Imbrattata la sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Bologna: i/le manifestanti hanno preteso la fine delle collaborazioni dell’Ateneo con il progetto coloniale sionista e le università israeliane. Proprio per chiedere la fine dei rapporti tra l’UniBo e Israele, oggi nuovo appuntamento all’esterno del Rettorato durante il Senato accademico. Il racconto della giornata a Bologna con Dawoud, dei Giovani Palestinesi d’Italia. Ascolta o scarica.
Potrebbe interessarti
-
L’ostilità israeliana verso i giornalisti ha senso una volta che si comprende la natura di questo Stato coloniale. La continuazione dell’Apartheid israeliano è
-
Jenin. Mercoledì mattina, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno assassinato la giornalista di Al Jazeera, Shireen Abu Aqleh, 51 anni, mentre
-
La necessità di lottare è stata il filo conduttore di tutte le fasi della vita di Sante Notarnicola: come giovane proletario immigrato nella Torino della
-
I continui tentativi di appropriarsi dei luoghi sacri dell’Islam, che siano a Gerusalemme, Hebron o a Nablus, non si fermano cosi come la
-
Lasciato a sè stesso, Israele continuerà sulla via della violenza e della distruzione fino a quando Al-Aqsa non verrà bruciata e al suo
Fonte: Infoaut.org