
Studenti e studentesse del liceo scientifico A. Calini di Brescia hanno pubblicato una lettera nella quale si dichiarano antifascisti in risposta alla provocazione fascista del Blocco Studentesco – compagine giovanile di Casa Pound – due giorni fa, con l’affissione alle mura dell’istituto di uno striscione con la scritta “Antifascismo è anticultura”.
“La violenza e le tendenze liberticide di cui questi episodi sono intrisi – scrivono nel comunicato – ci hanno spinto a dibattere e confrontarci sull’accaduto attraverso un’assemblea studentesca”. A partire dall’assemblea di mercoledì 29 marzo mattina, e da un secondo momento di confronto giovedì 30 marzo pomeriggio, è stato elaborato il testo che dichiara la posizione dei e delle giovani: “il nostro liceo si riconosce nei valori della nostra Costituzione e noi, suoi studenti, ci dichiariamo antifascisti“.
“Noi non scegliamo il silenzio – conclude lo scritto – perché ci si ricordi tutti insieme chi siamo, per non abbandonare una città ed una nazione alle barbarie e all’asfissia dettata da un’oppressione che si credeva passata: si rimanga tutti, ancora una volta, uniti. Perché amiamo la democrazia, perché amiamo la libertà“.
Noi abbiamo intervistato Davide Trentini e Matteo Torri, due dei rappresentanti degli studenti e delle studentesse del liceo Calini. Ascolta o scarica.
Di seguito il testo integrale della lettera:
Alla cittadinanza,
In risposta agli avvenimenti neofascisti che hanno coinvolto la nostra città e non solo negli ultimi tempi.
La violenza e le tendenze liberticide di cui questi episodi sono intrisi, ci hanno spinto a dibattere e confrontarci sull’accaduto attraverso un’assemblea studentesca. Il messaggio che vogliamo mandare è semplice: il nostro liceo si riconosce nei valori della nostra Costituzione e noi, suoi studenti, ci dichiariamo antifascisti.
Con l’intenzione di agire in nome del bene comune e nell’interesse di tutti e tutte, abbiamo deciso di condividere queste poche parole, nella speranza che ciascuno vi si possa riconoscere.
L’infamia e l’indifferenza non possono vincere i giusti, né la paura soffocare i giovani, non di nuovo e non ora. Eppure il timore c’è; l’odio sembra divampare.
Noi non scegliamo il silenzio. Perché ci si ricordi tutti insieme chi siamo, per non abbandonare una città ed una nazione alle barbarie e all’asfissia dettata da un’oppressione che si credeva passata: si rimanga tutti, ancora una volta, uniti. Perché amiamo la democrazia, perché amiamo la libertà.
Gli studenti del Calini
Fonte: Radiondadurto.org