
Serata e notte di rabbia, di fuochi e di scontri in Francia dopo che l’Assemblée Nationale ha respinto la sfiducia al governo Borne, chiesta dalle opposizioni dopo l’ok alla riforma delle pensioni senza voto della Camera, con l’articolo 49.3. Servivano 287 voti: ne sono arrivati 278, più del previsto ma 9 in meno del necessario. Incassato il via libera, anche se sul filo di lana, oggi Macron riceve la premier Borne, poi in serata tutti i parlamentari della maggioranza e domani, alle 13, sarà in tv. Cesare Piccolo, giornalista e nostro collaboratore dalla Francia Ascolta o scarica
Dopo il voto di ieri sera nelle strade di Parigi hanno iniziato a radunarsi migliaia e migliaia di persone al grido di “Grève, blocage, manif sauvage”, “sciopero, blocchi, cortei selvaggi”. Ore di violente cariche di polizia, scontri e barricate, con la spazzatura abbandonata da giorni per lo sciopero dei netturbini data alle fiamme. Il conteggio dei fermati è di 287, di cui 234 a Parigi e una cinquantina in altre città. Sindacati e il leader della sinistra di France Insoumise Jean-Luc Melenchon hanno protestato per ‘gli arresti violenti’ compiuti dalla polizia e chiesto “l’immediata cessazione della repressione. La protesta comunque non si ferma: anche oggi blocchi in mezza Francia, con il carburante che scarseggia in migliaia di pompe di benzina. Nel pomeriggio nuove manifestazioni mentre giovedì sarà di nuovo sciopero generale, anche se dalle piazze di queste ore non mancano le critiche all’Intesindacale francese: “Innanzitutto il fatto di non essere mai stata completamente chiara nel volere dichiarare scioperi ad oltranza quando invece la base si muoveva per intensificare scioperi e mobilitazioni.” Ancora sulla risposta delle piazze, sui blocchi nel settore dei porti e dell’energia e sul dibattito interno al movimento di lotta, da Parigi Andrea Mencarelli della redazione di Contropiano Ascolta o scarica
Fonte: Radiondadurto.org