
“Se la partecipazione alle manifestazioni di ieri è stata in leggero calo, in realtà è anche perchè le mobilitazioni ed i picchetti, le varie azioni di blocco, sono iniziate dalle prime ore della mattina e là si sono concentrati numerosi partecipanti piuttosto che nelle manifestazioni del pomeriggio.” Andrea Mencarelli, della redazione di Contropiano replica al tentativo di molti media di”far smobilitare anche nella coscienza e nella percezione generale una protesta che continua a crescere.” C’è un problema di tenuta economica dopo molti scioperi e settimane di lotta, a cui si fa fronte con le casse di solidarietà, ma non si può parlare di indebolimento della mobilitazione quando “continuiamo a vedere -afferma Mencarelli – i vari depositi, le raffinerie, i vari altri nodi nevralgici di settori industriali chiave che continuano a mobilitarsi. Lì è dove i lavoratori hanno la percezione di incidere maggiormente ed è lì dove il braccio di ferro si tiene giorno per giorno e può permettere di far retrocedere il governo sulla sua posizione, con i danni alle varie imprese, con i blocchi alla raffinerie che stanno lasciando a secco le stazioni di servizio, con lo sciopero della raccolta dei rifiuti che si allarga”
Inoltre un margine ulteriore di allargamento ed estensione della lotta arriva dal fronte studentesco: “il numero di licei e università che hanno occupato o tentato di farlo è stato sterminato, più di 80 università vedono grandi assemblee generali e 3-400 licei ogni giorno vedono tentativi di blocco e incontri che chiamano a rafforzare la mobilitazione contro la riforma delle pensioni di Macron e contro tutta la sua agenda politica.” L’intersindacale a questo proposito lancia un nuovo sciopero generale con manifestazioni in tutto il paese per il prossimo 6 aprile. Nel frattempo aumenta anche il livello di repressione e violenza poliziesca, con l’uso di armi come le granate esplosive che stanno causando molti feriti, anche gravi. Ascolta o scarica
Una testimonianza da Lille, al confine con il Belgio, con un pensionato francese Vladimir Neddiu del sindacato Sud che spiega come questa mobilitazione sia una lotta per la dignità, che unisce anche giovani e pensionati che il governo francese pensava fossero ostili nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici che si battono contro l’innalzamento della loro età pensionabile. Ascolta o scarica
Fonte: Radiondadurto.org