Marzo 22, 2023
Da Radio Onda D'Urto
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GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA: LE DIGHE DELLA TURCHIA PROSCIUGANO TIGRI ED EUFRATE IN IRAQ E SIRIA

Oggi, giornata mondiale dell’acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, il presidente iracheno Muhammad Sudani ha incontrato ad Ankara il presidente turco Erdogan, e tra i temi di cui i due hanno discusso c’è proprio quello delle risorse idriche.

L’Iraq è alle prese da tempo con gli effetti devastanti di una prolungata siccità. Una crisi idrica acuita dai cambiamenti climatici ma provocata anche dall’appropriazione da parte del governo turco dell’acqua del fiume Tigri, che dalla Turchia attraversa l’Iraq prima di sfociare nel Golfo Persico. Un’operazione effettuata tramite la costruzione di dighe e che Ankara ha effettuato anche sul fiume Eufrate, che invece attraversa poi il territorio siriano, per colpire in particolare l’Amministrazione autonoma della Siria del nord e dell’est.

A partire dagli anni ’70, la Turchia ha limitato il flusso dei due fiumi della Mesopotamia, in direzione Iraq e Siria, tramite una rete di enormi dighe, in grado di trattenere miliardi di metri cubi d’acqua, contribuendo alla diminuzione del 40% del volume idrico di entrambi. Al termine di questo meeting tra Sudani ed Erdogan, il presidente turco ha dichiarato che, nel tentativo di alleviare la crisi idrica irachena, Ankara aumenterà per un mese il flusso del Tigri verso l’Iraq.

Il presidente iracheno Sudani ed Erdogan non hanno discusso solo di emergenza siccità e approvigionamento idrico. Nei rapporti tra i due stati è in sospeso anche la presenza militare turca nel nord dell’Iraq, nel Kurdistan iracheno – che gode di una propria autonomia amministrativa ma che fa parte dello stato iracheno – con bombardamenti pressoché quotidiani sulle montagne dove si trovano postazioni della guerriglia del Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. Su questo, secondo i media, non ci sarebbe stato nessun accordo e nessun avanzamento. In pratica, Erdogan ha ribadito l’intenzione di rimanere in nord-Iraq e proseguire le attività di guerra.

Su questi temi abbiamo intervistato Davide Grasso, assegnista di ricerca presso l’Università di Torino, dove si occupa di politiche ambientali, scrittore, giornalista, studioso dell’area mediorientale e nostro collaboratore. Ascolta o scarica.




Fonte: Radiondadurto.org