Consiglio dâazienda: âPandemia onda perfetta per far passare qualunque cosa, grazie anche allâavvallo dei soci pubbliciâ. Usb bussa alla porta di unâazienda âper richiedere il pagamento di una lavoratrice che ancora attende mensilitĂ estiveâ; sindacato anche davanti allâex poliambulatorio Tiarini in vista dello sciopero, domani, di vari settori. Con i Cobas invece protestano tecnici Telecom.
I lavoratori della Fiera scrivono ai soci pubblici per protestare contro le ultime decisioni della societĂ : preoccupa la cessione da parte della capogruppo del ramo dâazienda che si occupa della gestione logistica delle manifestazioni alla controllata Bf Servizi, che si prepara cosĂŹ ad ampliare il proprio raggio dâazione dagli allestimenti fieristici allâorganizzazione di eventi a 360 gradi. Con il ramo dâazienda âOperationsâ passeranno a Bf Servizi anche 97 lavoratori, 81 dei quali con contratti part-time verticali addetti alle manifestazioni. Con la pandemia in corso âper senso di responsabilitĂ , noi dipendenti di BolognaFiere andiamo in deroga al contratto integrativo aziendale su qualunque richiesta ci venga fatta dalla dirigenza. Ma quando usciremo dal Covid non ci ritroveremo piĂš forti ma esternalizzati, non piĂš dipendenti, ma fornitori esterniâ, viene scritto nella lettera inviata ai soci pubblici dal Consiglio dâazienda: âTutto questo in virtĂš del piano industriale che vedrĂ BolognaFiere unirsi ad un altro polo fieristico Ieg, per diventare uno dei piĂš importanti gruppi europei del settore. La pandemia è lâonda perfetta per far passare qualunque cosa, grazie anche allâ avvallo ad unanimitĂ dei soci pubblici che hanno la maggioranza della governanceâ. Il 24 settembre, ricordano i lavoratori, âviene data disdetta e recesso al contratto integrativo aziendale, unica reale salvaguardia dei nostri ruoli e modello di âbuon lavoro’â. Ora, il 12 novembre, âviene avviata una procedura di cessione di ramo dâ azienda che ha come oggetto 97 dipendenti. Le persone coinvolte sono in cassa integrazione (Fis), da nove mesi con stipendi piĂš che dimezzati. Come è possibile che Regione, Provincia e Comune abbiano dato mano libera alla Fiera di compiere questa decisione scellerata? Ci chiediamo quale sia il vostro modello di lavoro⌠Tutto questo in un momento in cui è impedito per questioni sanitarie di manifestare liberamente nelle piazze il nostro disagio. Lavoro, diritti e dignitĂ sono i valori che i nostri padri ci hanno insegnato e che hanno reso grande Bologna e lâEmilia-Romagna. Valori che pare non siano piĂš rappresentati dai soci pubbliciâ.
Quella che segue, invece, è una vicenda lavorativa raccontata da Usb: ieri mattina âabbiamo fatto visita allâazienda MyBest, azienda che si occupa della vendita di contratti gas e luce per conto dei maggiori gestori dâenergia. Abbiamo fatto visita a MyBest per richiedere il pagamento di una lavoratrice che ancora attende la retribuzione delle mensilitĂ estive. Come spesso succede in questo settore alla lavoratrice era stato proposto un pagamento a provvigione, in base cioè a quanti contratti riusciva a chiudere, ed un fisso per incentivarla ad accettare il lavoro. Il tutto, pare, senza alcun tipo di lettera di incarico che ne attesti la collaborazione ed in tal caso avrebbe quindi lavorato totalmente a nero. Alla legittima richiesta di retribuzione da parte della lavoratrice la risposta è stata di chiusura totale, esattamente come quella ricevuta da parte nostra nel momento in cui abbiamo chiesto un incontro. La nostra irruzione davanti allâazienda ha aperto la breccia per un dialogo tra noi e lâazienda per risolvere la situazione e recuperare tutte le retribuzioni da parte della lavoratrice. Ancora una volta lâunica soluzione rimane organizzarsi e mobilitarsi per pretendere ciò che ci spetta, inutile dire che se non ci fossimo presentati nella sede dellâazienda avremmo ricevuto solo altre porte in faccia. Oggi (ieri, ndr) non si apre solo il dialogo con lâazienda per risolvere la situazione, ma anche un percorso sulle forme di lavoro a provvigione che crediamo sia necessario allargare. PerchĂŠ sono tantissimi i lavoratori che nel commercio (venditori, centralinisti, dialogartici e dialogatori, commerciali) lavorano con questa forma assurda di retribuzione che scarica sul lavoratore il rischio dâimpresa: o porti a casa il risultato oppure sognati il compenso. Ovviamente con queste forme di retribuzione non solo non è garantita una retribuzione chiara e certa a fine mese, ma câè da sottolineare che tutto ciò non tiene dentro nĂŠ trattamento previdenziale nĂŠ contributi. Non esistono perciò malattia, infortunio, contributi pensionistici, trasferte retribuite, pausa pranzo pagata⌠Queste forme fumose di lavoro atipico vanno combattute per ottenere stabilitĂ e diritti. Crediamo per questo che sia necessario metterci insieme ed organizzarci per lottare contro il lavoro a provvigione, in quanto forma di lavoro precario e sottopagato, e pretendere lâassunzione diretta tramite Ccnl con tutte le tutele ed i diritti del casoâ.
Sempre Usb, sempre ieri, ha manifestato anche davanti allâex poliambulatorio di via Tiarini, al grido di ârequisire spazi e assumere lavoratori per potenziare la sanitĂ pubblicaâ. Ă chiaro come âquesto modello economico che chiude presidi di quartiere in nome dellâausteritĂ stia mostrando il suo fallimento sotto ogni punto di vista: dalla privatizzazione della sanitĂ , lâesternalizzazione dei trasporti e una scuola pubblica sempre piĂš smantellata che in questo momento è insicura per lavoratori e studentiâ, ha scritto Noi Restiamo, che ha partecipato allâiniziativa davanti allâex poliambulatorio. Un presidio organizzato in vista della giornata di sciopero e mobilitazione che lâUsb ha proclamato per domani per i settori sanitĂ , Asp, trasporti, scuola e servizi educativi con presidio davanti alla Regione.
Un altro sciopero in programma per domani, anche a Bologna, è quello dei tecnici Telecom proclamato a livello nazionale dai Cobas: i lavoratori si fermeranno âa tutela della propria saluteâ e âcontro lâincremento di produttivitĂ richiesto dallâazienda quando si recano a casa dei clienti per le installazioniâ. Pur esistendo diposizioni legate alla sicurezza e la presenza di precisi protocolli previsti dallâazienda, âlâingresso nelle abitazioni per attivitĂ lavorative che ânon sono strettamente necessarieâ espone eccessivamente i tecnici al rischio contagio, rischio che in queste settimane si è trasformato in un aumento dei contagi anche tra i lavoratoriâ, aggiunge il sindacato.
Fonte: Zic.it