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L’occidente,
oggi, è un soldato che espugna Falluja a bordo di un carro armato abraham m1
ascoltando hard rock a tutto volume. È un turista perso nelle pianure della
mongolia, preso in giro da tutti, che tiene in mano la sua carta di credito
come fosse la sua ancora di salvezza. È un manager che giocherebbe sua madre in
borsa. 
È una jeune fille che cerca la felicità fra vestiti, ragazzi e creme
idratanti. È un militante per i diritti umani svizzero che si rivolge ai
quattro angoli del mondo, solidarizza con tutte le rivolte a patto che siano
sconfitte. È uno spagnolo che se ne frega della libertà politica in favore di
quella sessuale. È un amante dell’arte che da in pasto all’ammirazione
stupefatta un secolo di artisti, che dal surrealismo all’azionismo viennese
fanno a gara nel chi fa a pagare di più la loro crosta, come fosse l’ultima
espressione del genio contemporaneo. È un cibernauta che ha trovato nel buddismo
una teoria veritiera della coscienza e un fisico molecolare che è andato a
cercare nella metafisica induista l’ispirazione per le sue ultime scoperte.
L’occidente è la civilizzazione sopravvissuta a tutte le profezie sulla sua
fine grazie ad un particolare stratagemma. Come la borghesia ha dovuto negarsi
come classe per permettere l’imborghesimento della società, dall’operaio al
barone. come il capitale ha dovuto sacrificarsi come rapporto salariale per
imporsi come rapporto sociale,diventando così anche capitale culturale e
capitale di salute oltre che capitale finanziario. Come il cristianesimo ha
dovuto sacrificarsi come religione per sopravvivere come struttura affettiva,
come ingiunzione diffusa all’umiltà, alla compassione e all’impotenza, l’occidente
si è sacrificato come civilizzazione particolare per imporsi come cultura
universale. L’operazione si riassume ad un entità agonizzante che sacrifica il
suo contenuto per sopravvivere come forma. L’individuo in briciole si salva
solo come forma grazie alle tecnologie spirituali del life coaching.

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