Il 6 dicembre 2022 Ăš stato costituito il Comitato Emilio Libero per monitorare la situazione di Emilio Scalzo estradato in Francia il 3 dicembre 2021 e detenuto nel carcere di Aix en Provence.
Il Comitato intende svolgere unâazione forte e incisiva per far conoscere e contrastare la vera e propria persecuzione giudiziaria nei confronti di questo nostro generosissimo compagno e fratello, fatto segno della guerra che il potere invidioso e vendicativo (come ci ricorda Erodoto), porta avanti nei confronti di chi lotta concretamente e senza mediazioni per la giustizia sociale e ambientale, dalla parte degli ultimi e degli oppressi.
Sulla vicenda di Emilio Ăš calato un pesante silenzio massmediatico. Il comitato si propone di rompere questo silenzio, dando voce, impulso e continuitĂ alle tante iniziative di solidarietĂ nei suoi confronti che giĂ vivono in Valle di Susa e oltre.
Ci rivolgiamo a tutte e tutti coloro che hanno a cuore la veritĂ e la giustizia e che continuano a sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato a chiunque da qualunque parte del mondo.
Comunicheremo puntualmente le iniziative che stiamo preparando, sul territorio nazionale e in Francia.
Intanto, invitiamo tutte e tutti a scrivere ad Emilio la propria solidarietĂ e vicinanza. Lâindirizzo Ăš:
EMILIO SCALZO
N. DâECROU 89145
MAISON DâARRET DâAIX LUYNES 70
ROUTE DES CHĂTEAUX DU MONT ROBERT CS 20600
13595 AIX EN PROVENCE CEDEX 3
FRANCE.
Alleghiamo qui alcune notizie su Emilio:
Emilio Scalzo ha 67 anni nativo di San Cataldo (Sicilia) ha conosciuto come molti lâemigrazione, trovando una nuova residenza in valle di Susa. Ha trascorso tutta la sua vita a lavorare come pescivendolo, insieme alla moglie Marinella nei mercati della valle. Ricordato per essere stato negli anni giovanili un promettente giocatore di calcio, e in seguito nella squadra Veterani del Piemonte. In gioventĂč ha avuto una parentesi nel pugilato agonistico. Dal 2005 diventa attivista âinfaticabileâ del movimento No Tav conosciuto da movimenti sociali, associazioni, gruppi ambientali e solidali in tutta Italia. Molto legato alla famiglia saprĂ farsi carico dei problemi dei suoi otto fratelli, fra mille peripezie (carcere, droga, latitanza), senza venir catturato dalle lusinghe dei facili guadagni, da quella che lui stesso chiama âla via dellâacetoâ.
Abituato a schierarsi sempre verso i piĂč deboli, sarĂ facile dal 2017 condividere lâaiuto ai migranti di passaggio dallâalta valle verso la Francia. Molto conosciuto e stimato dai valsusini per la sua generositĂ , lealtĂ , per il suo modo di vivere a testa alta difronte al mondo. ââŠPer tutta la vita mi Ăš passato a fianco il male del mondo, la via dellâaceto posso dire di conoscerla. Se ora avete trovato il vostro nemico in me perchĂ© sono un Notav e taglio le reti, va bene cosĂŹ, ma credetemi fa un poâ ridereâ.
Emilio si trovava in arresti domiciliari nella sua casa di Bussoleno non aveva divieti di incontro e per questo motivo molti militanti notav si erano dati il cambio nei giorni precedenti per fargli visita e fargli sentire la solidarietĂ e lâaffetto. Fra questi proprio il giorno dellâarresto aveva avuto la visita di Zerocalcare. Verso le 13 del 1 dicembre un vero blitz di poliziotti in tenuta antisommossa hanno bloccato tutte le strade di accesso verso la casa di Emilio, come una scena da film sono entrati nel giardino scavalcando e saltando nel prato come si trattasse di catturare un pericoloso ândranghetista latitante da anni.
Non Ăš possibile abituarci a queste modalitĂ violente (bastava suonare il campanello ed Emilio si sarebbe consegnato senza porre resistenza).
Il 15 settembre era stato emesso nei confronti di Emilio Scalzo un mandato dâarresto europeo per una manifestazione di solidarietĂ con i migranti avvenuta tra Claviere e Monginevro (primavera 2021) durante la quale Emilio era stato accusato di violenza a pubblico ufficiale, scattato lâarresto e trasferito in carcere in seguito trasformato in arresti domiciliari. Il 1 ottobre la Corte di Appello di Torino aveva accolto la domanda di estradizione dalla Francia. In seguito lâavv. Danilo Ghia aveva presentato alla Corte di Cassazione un ricorso contro lâestradizione, senza esito. Dunque il mandato di cattura europeo e lâestradizione in Francia si sono concretizzati.
In realtĂ il MAE, mandato di arresto europeo, viene usato in casi eccezionali e quello di Emilio Ăš il primo caso di estradizione in carcere come misura preventiva al processoâŠ
Scrive Luigi Manconi su Repubblica: Le sue colpe sembrano quelle che derivano inevitabilmente dal lottare contro i mulini a vento, che qui, tuttavia, corrispondono a poteri fortissimi e a politiche inique.
Scrive Gad Lerner su il Fatto Quotidiano: Emilio Scalzo salvatore di migranti ed eccesso di giustizia⊠Una giustizia molto lesta nel prendersela con i giusti.
Intervento di Bruna Consolini sindaco di Bussoleno: Occorre esigere libertĂ per Emilio Scalzo. LibertĂ di manovra per tutti quelli che
come Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi a Trieste, e come i volontari della
nostra valle, cercano di assistere questi ragazzi e queste famiglie che stanno vivendo
un momento di grande difficoltĂ e affrontano cosĂŹ tanti ostacoli.
In questi giorni sarĂ pronto una pagina su facebook, chiediamo a tutti di condividerla. Chi ha bisogno di informazioni scriva a: [email protected]
Fonte: Notav.info