Riceviamo e pubblichiamo:
Navi da guerra Fincantieri prodotte in USA per evitare lâembargo ad Arabia Saudita
LâEuropa chiede di non vendere piĂč armi allâArabia Saudita per i suoi crimini in Yemen? Nessun problema: si puĂČ andare a produrle negli Stati Uniti dâAmerica e da lĂŹ inviarle poi al regime di Riyad.
Da tempo pacifisti e difensori dei diritti umani invocano lâembargo militare nei confronti dei paesi piĂč coinvolti nella carneficina yemenita, mentre il 17 settembre 2020 una risoluzione del Parlamento europeo ha esortato i paesi membri Ue âad astenersi dal vendere armi e attrezzature militari allâArabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti e a qualsiasi membro della coalizione internazionale, nonchĂ© al governo yemenita e ad altre parti del conflittoâ. E cosa fanno allora le aziende leader del complesso militare-industriale italiano? Esternalizzano la produzione di sistemi di morte utilizzando i cantieri dâoltreoceano in mano alle proprie societĂ controllate.
Il 27 dicembre 2019 il gruppo Fincantieri di Trieste ha reso noto che la Marina Militare USA aveva assegnato ad un consorzio guidato dal colosso mondiale âLockheed Martinâ e di cui fa parte Fincantieri Marinette Marine (societĂ del gruppo con sede negli Stati Uniti), la costruzione di quattro unitĂ navali MMSC â Multi Mission Surface Combatants destinate allâArabia Saudita. âFincantieri sarĂ il costruttore delle navi presso il suo stabilimento di Marinette, nel Wisconsin, recentemente visitato dal Vice Presidente degli Stati Uniti Mike Penceâ, riportava la nota del gruppo italiano.
La commessa dovrebbe assicurare a Fincantieri un miliardo e trecento milioni di dollari. Il Dipartimento della Difesa ha giĂ anticipato ai contractor 450 milioni di dollari per lâavvio della progettazione per la costruzione delle quattro unitĂ da guerra nellâambito del programma Foreign Military Sales destinato ai partner strategici USA a livello internazionale.
âAlcuni ordini come questo, oltre ad avere una notevole rilevanza economica, si connotano anche per importanti aspetti industrialiâ, ha dichiarato Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri S.p.A.. âUn tale risultato corona uno straordinario lavoro che ci ha portato a consolidare una reputazione di assoluta eccellenza anche nel mercato statunitense, notoriamente molto complesso, ed Ăš un attestato delle capacitĂ strategiche, tecnologiche e gestionali che Fincantieri Ăš in grado di esprimere sempre al piĂč alto livello e in qualsiasi contestoâ.
âLa vendita delle unitĂ MMSC allâArabia Saudita Ăš un risultato importante per la Marina Militare USAâ, ha commentato il capitano Danny Hernandez, portavoce del Dipartimento ricerca, sviluppo e acquisizione di US Navy. âIl finanziamento con il programma Foreign Military Sales delle imbarcazioni militari assicurerĂ una domanda di manodopera aggiuntiva e unâulteriore stabilitĂ occupazionale nel settore della cantieristica industriale. I cantieri dove saranno realizzate le MMSC sono gli stessi in cui si stanno costruendo le unitĂ della classe Littoral Combat Ship (LSC) di US Navyâ.
La consegna della prima nave ai sauditi Ăš prevista nel giugno 2023. âLâMMSC si distinguerĂ per essere altamente manovrabile, caratterizzata dalla flessibilitĂ derivata dal mono-scafo delle Littoral Combat Ship, classe Freedom, con unâautonomia incrementata a 5.000 miglia nautiche e una velocitĂ superiore a 30 nodi, che la renderanno capace di operazioni di pattugliamento sia costiero che in mare aperto, e in grado di affrontare tutte le moderne minacce alla sicurezza marittima ed economicaâ, spiegano i manager di Fincantieri.
Lunghe 118 m, le MMSC â Multi Mission Surface Combatants potranno imbarcare sino a 75 militari tra marinai ed avieri e svolgere un ampio raggio di missioni militari, dal pattugliamento marittimo al combattimento contro i sottomarini, dalla guerra elettronica e anti-mine alle operazioni di pronto intervento delle forze speciali. Le unitĂ saranno dotate di un variegato e micidiale armamento gestito dal sistema di combattimento integrato âAegisâ: un modulo a otto celle VLS Mk-41 per 32 missili superficie-aria RIM-162; un lanciatore âSea Ramâ; otto lanciatori per missili antinave âHarpoonâ; un cannone BAE Systems âBoforsâda 57mm Mk-110; due impianti remoti Nexter âNarwhalâ da 20mm.. Non Ăš escluso che le forze armate saudite possano installare a bordo delle MMSC anche un cannone MK-75 da 76mm prodotto a La Spezia da Oto Melara, societĂ controllata da Leonardo-Finmeccanica.
Secondo la societĂ capofila del maxi-contratto, Lockheed Martin, a bordo delle unitĂ da guerra potrebbero essere imbarcati pure gli elicotteri bi-turbina MH-60R âSeaHawkâ prodotti da Sikorsky Aircraft Corporation. Gli hangar delle MMSC saranno predisposti per ospitare due di questi elicotteri o, in alternativa, fino a tre droni a decollo verticale MQ-8B/C âFirescoutâ di Northrop Grumman.
La trattativa di vendita delle unitĂ da guerra era stata avviata dai manager di Locheed Martin e Fincantieri nellâautunno del 2015, dopo che il Dipartimento di Stato aveva autorizzato il trasferimento di nuovi sistemi dâarma allâArabia Saudita per un importo complessivo di 11 miliardi e 250 milioni di dollari. Una lettera dâintenti venne sottoscritta nel maggio 2017 tra le marine militari di Stati Uniti e Arabia Saudita: essa individuava come main conctrator per le navi multi-missione la Lockheed Martin Corporation di Bethesda, Maryland.
La partecipazione allâaffaire da parte del gruppo Fincantieri, grazie ai propri stabilimenti di Marinette (Wisconsin), veniva rivelata al pubblico italiano solo il 20 luglio 2018, grazie ad un articolo di Analisi Difesa. La cerimonia di taglio delle lamiere della prima unitĂ si Ăš tenuta il 24 ottobre 2019 alla presenza dei vertici di US Navy, Lockheed Martin e Fincantieri Marinette Marine, del Comandante della flotta orientale della Marina saudita, ammiraglio Fahad Al-Shimrami e di alcuni leader politici del Wisconsin (il senatore Tammy Baldwin e il membro della Camera dei rappresentanti Mike Gallagher), nonchĂ© del sindaco di Marinette, Steve Genisot.
In Wisconsin, oltre ai cantieri navali di Marinette, la Fincantieri Marine Group controlla pure quelli di Sturgeon Bay (âFincantieri Bay Shipbuildingâ) e Green Bay (âFincantieri Ace Marineâ). Per modernizzarli, negli ultimi dieci anni lâholding industriale-finanziaria ha investito piĂč di 180 milioni di dollari; la forza lavoro complessiva nei tre siti Ăš di circa 2.500 persone.
Articolo pubblicato in Africa ExPress il 14 novembre 2020, https://www.africa-express.info/2020/11/14/navi-da-guerra-fincantieri-prodotte-in-america-per-evitare-lembargo-ad-arabia-saudita/
Fonte: Romperelerighe.noblogs.org