Attivisti per la giustizia climatica e i diritti umani si incatenano allâingresso di una cava israeliana per protestare contro il furto della terra palestinese e la distruzione dellâecosistema locale.
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Fonte: English Version
Oren Ziv â 22 novembre 2020
Immagine di copertina: Attivisti israeliani per il clima e i diritti umani si incatenano allâingresso della cava di HeidelbergCement nella Cisgiordania occupata per protestare contro un piano del governo per espandere la cava e costruire una zona industriale nelle vicinanze, il 22 novembre 2020 (Oren Ziv).
Dozzine di attivisti per la giustizia climatica e per i diritti umani hanno bloccato domenica mattina lâingresso a una cava israeliana nella Cisgiordania occupata per protestare contro il progetto di costruzione di una nuova zona industriale nellâarea. Secondo i manifestanti, il piano di espansione della HeidelbergCement Quarry, che includerĂ anche la costruzione di un nuovo cimitero israeliano, distruggerĂ il corridoio ecologico del centro del Paese ed amplierĂ lâannessione della Cisgiordania.
Gli attivisti, che fanno parte del gruppo âOne Climateâ, si sono incatenati allâingresso della cava e hanno dispiegato un gigantesco cartello con la scritta âStop the Destructionâ, impedendo lâentrata e lâuscita dei camion che trasportano cemento attraverso il Paese. Lâazione ha causato un grande ingorgo di camion fuori dalla cava, con un autista che ha stimato che la protesta ha causato oltre 100.000 NIS di perdita per lâazienda.
Nel frattempo, altri attivisti hanno distribuito volantini ai passanti, compresi i camionisti palestinesi che si sono schierati in solidarietĂ con i manifestanti. Dopo tre ore di protesta, gli agenti di polizia giunti sul posto hanno chiesto ai lavoratori della cava di tagliare le catene dei manifestanti. Otto sono stati arrestati.
Il progetto per espandere la cava di HeidelbergCement e costruire una zona industriale collegherebbe gli insediamenti israeliani di Elkana e Oranit (situati a est della cava) con la cittĂ israeliana di Rosh HaAyin (a ovest della cava e allâinterno della linea verde ), creando cosĂŹ una contiguitĂ territoriale tra Israele e la Cisgiordania. La cava esistente â che Ăš di proprietĂ e gestita da Hanson, una filiale israeliana della societĂ tedesca HeidelbergCement, il secondo piĂč grande produttore di cemento al mondo â Ăš costruita su terreni appartenenti ai villaggi palestinesi di Deir Balut e al-Zawiya, espropriati dallâesercito israeliano negli anni â80.
PoichĂ© la cava si trova sul lato âisraelianoâ del muro di separazione, di fronte a un checkpoint dellâIDF sulla Route 5, gli attivisti palestinesi della Cisgiordania non hanno potuto prendere parte alla protesta.
La polizia israeliana arresta gli attivisti per il clima fuori dalla cava di HeidelbergCement nella Cisgiordania occupata durante una protesta contro il piano del governo di espandere la cava e costruire una zona industriale nelle vicinanze, il 22 novembre 2020 (Oren Ziv).
âSiamo qui per fermare i responsabili dellâoccupazione e della crisi climatica. Siamo qui per chiedere giustizia climatica per tutti coloro che vivono in questa terra, uomini e animali, palestinesi e israeliani, donne e uomini, dI ogni gruppo, dI ogni identitĂ â, ha detto Yaâara Peretz, uno dei leader dellâazione.
Il piano di ampliamento della cava Ăš in attesa di approvazione da parte della commissione urbanistica del governo militare nei territori occupati, sotto lâegida del ministro della Difesa Benny Gantz.
I manifestanti hanno denunciato che il furto di risorse naturali dal territorio occupato e il loro trasferimento in territorio israeliano viola il diritto internazionale. âQueste colline appartengono anche ai villaggi che si trovano ad est del muro di separazioneâ, ha detto Peretz. âSecondo il diritto internazionale, le risorse qui appartengono ai palestinesi, non a Israele. Quello che stiamo vedendo qui Ăš un doppio furto. Furto della natura e dellâambiente e furto della [terra] palestinese â. ha detto Peretz.
La polizia israeliana arresta gli attivisti per il clima fuori dalla cava di HeidelbergCement nella Cisgiordania occupata durante una protesta contro il piano governativo di espandere la cava e costruire una zona industriale nelle vicinanze, il 22 novembre 2020. (Oren Ziv)
âSiamo qui per fermare la distruzione, per stabilire il collegamento tra occupazione, annessione e climaâ, ha detto Mor Gilboa, uno dei leader di One Climate, che si Ăš incatenato allâingresso della cava. âIl piano per espandere la cava non viene portato avanti solo per ragioni economiche, ma anche per creare contiguitĂ dallâinsediamento di Elkana a Rosh HaAyinâ, ha detto.
I manifestanti hanno aggiunto che le colline su cui si trova la cava fanno parte di un corridoio ecologico nel centro del paese che si estende dalla Cisgiordania alla pianura costiera e ospita molti animali tra cui cervi, iene, sciacalli e cinghiali selvatici . Diverse organizzazioni ambientaliste israeliane, inclusa la SocietĂ per la protezione della natura in Israele, si oppongono al piano.
Oren Ziv Ăš fotoreporter, uno dei membri fondatori del collettivo fotografico Activestills e scrittrice per Local Call. Dal 2003, ha documentato una serie di questioni sociali e politiche in Israele e nei territori palestinesi occupati con unâenfasi sulle comunitĂ di attivisti e le loro lotte. Il suo reportage si Ăš concentrato sulle proteste popolari contro il muro e gli insediamenti, alloggi a prezzi accessibili e altre questioni socio-economiche, lotte contro il razzismo e la discriminazione e la lotta per liberare gli animali.
Trad: Grazia Parolari âcontro ogni specismo, contro ogni schiavitĂčâ âInvictapalestina.org
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Fonte: Infoaut.org