Bologna for climate justice: âLâereditĂ piĂč pesante di questa amministrazioneâ. Rete lotte ambientali: âScelta contro i bolognesi e contro i pendolariâ. Annunciata biciclettata di protesta per il 16 gennaio.
il Consiglio comunale di Bologna poco dopo lâuna di stanotte ha approvato lâultima delibera che dĂ il via libera al potenziamento dellâasse tangenziale-autostrada. A causare il ritardo lâostruzionismo dellâopposizione. La delibera Ăš passata con i voti di tutte le forze di maggioranza a eccezione dei Verdi.
Scrive oggi Bologna for climate justice: â Se il progetto sarĂ realizzato, si tratta dellâereditĂ piĂč pesante che lascerĂ questa amministrazione comunale al termine del proprio mandato. Durante la campagna elettorale, tante/i candidate/i dellâattuale maggioranza avevano fatto a gara a definirsi ecologiste/i. Ma non basta raggiungere in bici Palazzo dâAccursio per il primo consiglio comunale per rivendicare attenzione al territorio e al futuro delle prossime generazioni. La rivoluzione ambientale non si fa con le mitigazioni, ma con atti radicali capaci di cambiare drasticamente rotta: fermare unâopera pensata ventâanni fa per dare a Bologna lâopportunitĂ di cambiare strada non Ăš un atto rivoluzionario, Ăš semplicemente il primo passo per costruire la transizione climatica. Questo passo il Comune di Bologna non lo ha fatto, e per questo ha preso unâaltra strada: quella che guarda allâeconomia prima che alla salute, ai profitti a breve termine prima che alle prossime generazioni. Chi ha votato a favore di questa delibera â e chiunque voglia ancora investire su strade e autostrade nel pieno dellâemergenza climatica, come ha fatto recentemente la Regione â se ne assume la piena responsabilitĂ : hanno votato per il cemento e lâasfalto, per il trasporto su gomma, per lâaumento delle emissioni climalteranti. Questa Ăš una scelta politica, e non câĂš modo di mitigarla e compensarla. Unâingiustizia, in ogni caso, non diventa giusta attraverso un voto: per questo continueremo a essere al fianco dei Comitati che da decenni, con coerenza, si battono contro questa grande opera inutile che mette a rischio la salute dei residenti e degli automobilisti e incentiva un modo di far muovere persone e merci incompatibile con il futuro dellâumanitĂ su questo pianetaâ.
Ieri pomeriggio, a seduta ancora in corso (ma non câerano dubbi sullâesito) la Rete lotte ambientali bolognese, dopo il blitz a Palazzo dâAccursio, aveva giĂ dato appuntamento per un prossimo momento di protesta, una biciclettata da piazza dellâUnitĂ il 16 gennaio alle 14. Scrive la Rete: âĂ una scelta politica ideologica e irresponsabile presa senza aver prima condotto unâindagine epidemiologica indipendente che valuti lâimpatto dellâattuale e della futura infrastruttura sulla salute dei bolognesi e che aumenterĂ lâinquinamento in cittĂ , senza alleviare i disagi dei pendolari alle prese con code quotidiane. Altre cittĂ e regioni europee hanno investito sul trasporto pubblico e sulla mobilitĂ dolce, disincentivando lâuso dellâauto e attivando politiche per spostare dalla gomma al ferro il trasporto delle merci. Bologna e lâEmilia Romagna vanno in controtendenza e si allontanano dallâEuropa, approvando infrastrutture che inquinano e non favoriscono un cambiamento locale e nazionale nel sistema della mobilitĂ . Con quale coerenza il Comune di Bologna si candiderĂ a essere tra le cento cittĂ che la Commissione Europea selezionerĂ per indicare la strada della transizione climatica, quando ha appena approvato unâopera che, come dice lo stesso progetto, farĂ aumentare il traffico e crescere dal 40% al 50% il contributo del Passante allâinquinamento cittadino? Questa scelta Ăš contro i bolognesi e contro i pendolari, costretti a respirare ogni giorno lâinquinamento di strade e autostrade e ad affrontare code e disagi perchĂ© le istituzioni preferiscono spendere i soldi pubblici in asfalto piuttosto che produrre un vero cambiamento nella mobilitĂ locale, regionale e nazionale. Eâ una scelta politica, della quale ogni consigliera/e che ha votato a favore porterĂ la responsabilitĂ . Il voto, tuttavia, non chiude questa vicenda. Noi siamo per la tutela della salute; rivendichiamo un futuro per le prossime generazioni attraverso una rivoluzione ambientale e climatica; ci mobilitiamo perchĂ© i bolognesi possano essere liberati dal traffico che il Passante farĂ aumentareâ.
Fonte: Zic.it