233 visualizzazioni

Ieri la protesta a Bologna e in altre cittĂ , Si Cobas: “Un primo e fondamentale passaggio per allargare ulteriormente la battaglia. Anche contro le multinazionali si puĂČ, dunque, alzare la testa”.

23 Gennaio 2022 – 19:38

Sciopero dei riders di Just Eat, ieri, in diverse cittĂ  italiane e tra queste anche Bologna. I fattorini ” hanno deciso di condurre una prima giornata di mobilitazione unitaria a seguito degli scioperi di dicembre che, partiti da Torino e poi raccolti da Genova e Roma, avevano lanciato l’appello per una mobilitazione congiunta in piĂč cittĂ  possibili”, spiegano i Si Cobas: “Appello che sorge, innanzitutto, dalla necessitĂ  di combattere l’accordo integrativo-truffa firmato da Cgil-Cisl-Uil con cui si peggiora il contratto della Logistica: oltre che ai mezzi aziendali, allo stop con garanzia del salario in caso di maltempo, la divisione della cittĂ  in zone di lavoro, Ăš emersa in maniera preponderante la necessitĂ  di applicazione integrale del Ccnl della Logistica e di essere inquadrati come drivers al livello G1 (9,64), e non con l’attuale inquadramento con cui si guadagna 7,50 lordi. Nella serata di ieri, infatti, a Genova, Monza, Bologna, Torino il servizio Ăš andato in tilt per diverse ore, rendendo di fatto le consegne impossibili”.

La costruzione dello sciopero “ù stata importante- continuano i Si Cobas- perchĂ© ha messo a nudo il terrore che Takeaway.com e le altre piattaforme hanno dei lavoratori e delle lavoratrici che si organizzano. Infatti, oltre ai messaggi intimidatori in cui si ricorda che durante lo sciopero si rinuncia al proprio salario (come se tra l’altro i colleghi e le colleghe non lo sapessero molto bene, visti i salari da fame che ricevono), Just Eat ha deciso di istituire in varie cittĂ  i cosiddetti ‘open shift’, ovvero turni di cui all’ultimo, e proprio ‘casualmente’ in occasione degli scioperi, si puĂČ usufruire mettendosi online e lavorando con la scusa di raccimolare qualche soldo in piĂč. È chiaro come questa grave azione di crumiraggio, oltre che illegittima, derivi dalla grande ondata di mobilitazione che si sta costruendo attorno alla battaglia condotta dai riders: Takeaway.com ha paura e sa bene che se il virus della lotta infetta altre cittĂ  in cui la piattaforma Ăš presente, prima o poi sarĂ  costretta ad ascoltare i lavoratori e sedersi al tavolo con questi. Per questo motivo, la mobilitazione non finisce certamente qua. Ieri Ăš stato un primo e fondamentale passaggio per allargare ulteriormente la battaglia. Anche contro le multinazionali si puĂČ, dunque, alzare la testa. Diventa ancora piĂč importante allargare la mobilitazione a tutti i colleghi e le colleghe di Just Eat nelle cittĂ  in cui ancora non si Ăš intrapreso questo percorso. Nelle prossime settimane continueremo con gli scioperi e con le manifestazioni, fino a che non otterremo salario, diritti e dignitĂ . La lotta continua”.




Fonte: Zic.it