Aprile 22, 2022 –
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𝐆𝐥𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐆𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐋𝐆𝐁𝐓𝐐𝐈𝐀𝐏+ & 𝐃𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐲 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐮𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐢𝐥 𝟏𝟒 𝐞 𝟏𝟓 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟐

Sabato 14 Maggio 2022 dalle 11.30 alle 19.00
Domenica 15 Maggio dalle 9.00 alle 17.00.
Le assemblee si terranno all’interno dei locali dell’università in Via Berti Pichat, 6
(Informazioni alla fine del testo di convocazione)
Ci ritroviamo tutt* a Bologna per portare avanti le nostre riflessioni, proposte e strategie, dopo il primo appuntamento nazionale di dicembre a Roma e in preparazione dell’appuntamento del’8 e 9 luglio a Palermo, in cui Stati Genderali scenderà in piazza nella giornata del Palermo Pride.
A dicembre abbiamo lavorato sulle istanze in 9 tavoli tematici che hanno prodotto conoscenze e rivendicazioni su altrettanti temi:
A dicembre abbiamo lavorato sulle istanze in 9 tavoli tematici che hanno prodotto conoscenze e rivendicazioni su altrettanti temi:
Il lavoro per aree tematiche ci ha permesso di focalizzare in modo approfondito bisogni e desideri specifici, ma siamo consapevoli della necessità di riaprire la discussione in modo assembleare per ampliare il dibattito già in corso. 𝐋’𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐞̀ 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐭𝐭𝐚𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐬𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐬𝐜𝐚 𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐋𝐆𝐁𝐓𝐐𝐈𝐀𝐏+ 𝐞 𝐥𝐞 𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐞𝐞 𝐭𝐞𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐚𝐭𝐞 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐦𝐢𝐧𝐞𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐢𝐧 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨.
Stati Genderali è uno spazio politico di confronto variegato, attraversato da molte e diverse associazioni e collettivi LGBTQIAP+, transfemministi e queer. Nasce dalla constatazione che, in Italia, l’azione politica della comunità LGBTQIAP+ non ha portato nemmeno a raggiungere quegli obiettivi di minima, ottenuti in molti paesi del mondo, in materia di tutela delle famiglie e s/famiglie e contro le discriminazioni. Questi obiettivi sono, appunto, minimi: pensiamo a quanti temi e bisogni vengono lasciati inespressi, fuori dai programmi di rivendicazione. Quelle due leggi da sole non esauriscono i diritti civili e sociali che la comunità LGBTQIAP+ può e deve rivendicare, e non sarebbero quindi una risposta sufficiente alla violenza strutturale e sistemica a cui siamo sottopost* ogni giorno della nostra vita. L’iter del Ddl Zan ci sembra particolarmente significativo: un provvedimento insufficiente – perché proposto senza la partecipazione dei movimenti e delle soggettività LGBTQIAP+ – ha scatenato una discussione da cui è emersa una violenza imperdonabile che colpisce direttamente noi, persone lesbiche, bisessuali, queer, gay, froc*e, persone trans e non binarie asessuali, intersex, con disabilità, neurodivergenze, HIVpositiv*, sexworker, con status di rifugiat* o migranti.
Con lo slogan #moltopiudizan , quindi, abbiamo animato piazze, manifestazioni e Pride con una ferma convinzione: una legge penale e punitiva non ci basta e non ci basterà mai, soprattutto se consideriamo l’intreccio tra la varie forme di violenza di genere, omolesbobitransfobica, razzista e abilista. E alla complessità dei bisogni della comunità corrisponde una grande varietà di pratiche di lotta e di battaglie rivendicative.
Con lo slogan #moltopiudizan , quindi, abbiamo animato piazze, manifestazioni e Pride con una ferma convinzione: una legge penale e punitiva non ci basta e non ci basterà mai, soprattutto se consideriamo l’intreccio tra la varie forme di violenza di genere, omolesbobitransfobica, razzista e abilista. E alla complessità dei bisogni della comunità corrisponde una grande varietà di pratiche di lotta e di battaglie rivendicative.
Da queste riflessioni nasce l’esigenza di 𝐫𝐢𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐝𝐚𝐢 𝐏𝐫𝐢𝐝𝐞, 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐚𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐋𝐆𝐁𝐓𝐐𝐈𝐀𝐏+, 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐥𝐨𝐜𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢. Negli ultimi anni molte realtà locali e pride cittadini si sono interrogate su come rendere efficace le proprie pratiche senza finire nella trappola di politicanti di turno o di imprenditori senza scrupoli, e di esprimere i nostri bisogni in modo indipendente, collettivo, dal basso e dando parola il più possibile alla comunità. Pensiamo che occorra condividere queste esperienze e queste pratiche quale punto di partenza per mettere in discussione le forme con cui la comunità organizza e rappresenta sé stessa politicamente, prendendo parola nei media, nello spazio pubblico, nel mondo culturale e del lavoro, oltre che davanti all’istituzione e ai partiti.
Le nostre istanze sono molte e vogliamo che vengano ascoltate. Queste sono quelle che abbiamo elaborato nella scorsa assemblea di Stati Genderali:









Ragione di più, quindi, per tornare a incontrarci. 𝐏𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧’𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐫𝐞𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐢𝐬𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐢𝐧𝐬𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐜𝐢 𝐜𝐚𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐝𝐝𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐨. Ci sembra ancora più importante farlo in un contesto fortemente mutato. Mentre ancora gestiamo le conseguenze del Covid, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sta provocando morte e distruzione alle porte dell’Europa. Suonano i tamburi di guerra, e sappiamo bene che soprattutto in questi casi non è previsto che sopravviviamo. E da che mondo è mondo, la sopravvivenza e la buona vita l’abbiamo strappata con rivolte e rivoluzioni.
𝐓𝐨𝐜𝐜𝐡𝐞𝐫𝐚̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐚𝐧𝐭* 𝐞 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭*. 𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥’𝐚𝐩𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐬𝐞 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐥𝐚 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐫𝐥𝐚.

– elaborare una piattaforma condivisa di istanze che rappresentino il limite definitivo ai giochi politici sui nostri corpi
– raccogliere le esperienze di erogazione di servizi, di pratiche di lotta e di interlocuzione con le istituzioni verificando gli ostacoli che i movimenti incontrano per superarli su un piano locale e nazionale.
– intervenire collettivamente nel dibattito condotto su di noi, ma senza di noi, a partire dalla ripresa della discussione parlamentare del DDL Zan.



mattina: nuova riunione tavoli tematici
pomeriggio: assemblea generale
Le assemblee si terranno all’interno dei locali dell’università in Via Berti Pichat, 6.

Il ricavato delle donazioni servirà a pagare il luogo in cui faremo assemblea, a costruire casse mutue per sostenere il costo degli spostamenti e dell’alloggio per chi ne ha bisogno, a pagare il servizio di interpretariato LIS… e molto altro!
𝐏𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐯𝐢𝐭𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
𝐒𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐆𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐋𝐆𝐁𝐓𝐐𝐈𝐀𝐏+ & 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐲
📌 DOVE E COME
Sabato 14 Maggio 2022 dalle 11.30 alle 19.00
Domenica 15 Maggio dalle 9.00 alle 17.00.
Le assemblee si terranno all’interno dei locali dell’università in Via Berti Pichat, 6
(Informazioni alla fine del testo di convocazione)
Ci ritroviamo tutt* a Bologna per portare avanti le nostre riflessioni, proposte e strategie, dopo il primo appuntamento nazionale di dicembre a Roma e in preparazione dell’appuntamento del’8 e 9 luglio a Palermo, in cui Stati Genderali scenderà in piazza nella giornata del Palermo Pride.
A dicembre abbiamo lavorato sulle istanze in 9 tavoli tematici che hanno prodotto conoscenze e rivendicazioni su altrettanti temi:
Fonte: Smaschieramenti.noblogs.org