Perchè questa puntata (e forse altre a venire)?
Questa necessità si concretizza nel voler dare voce ad alcune delle diverse esperienze presenti nei territori colpiti, direttamente e non, dal conflitto in corso tra Ucraina e Russia.
Voci che vengono da realtà molto diverse dalle nostre, sia per contesti storici e politici, sia per la complessità del contesto Ucraino, che è oggettivamente schiacciato tra due poli imperialisti: da un lato quello russo-Putiniano, aggressore militare in questo momento, dall’altro quello occidentale in senso lato, che trova consistenza nelle strategie di influenza della NATO in Ucraina e nell’Europa orientale attuate negli ultimi decenni.
Voci che ci pongono di fronte a contraddizioni reali e di non facile soluzione per noi: c’è un conflitto in corso, è reale ed urgente. A questo conflitto alcune realtà ucraine rispondono con la scelta di armarsi, consapevoli che questo vuol dire ora schierarsi con uno schieramento piuttosto che l’altro. Altre, si muovono nelle varie urgenze determinate dalla guerra.
Le voci che sentiamo sono provenienti da realtà solidali, di mutuo aiuto, autorganizzazione dal basso e resistenza dentro l’Ucraina in guerra, dentro il contesto repressivo Russo, e attorno ai confini della fortezza Europa.
Il tentativo è dunque quello di rimettere in campo un internazionalismo solidale, almeno a livello di controinformazione, consapevole delle contrattidizioni che ne derivano, senza togliere però importanza, e anzi aggiungere strumenti di riflessione, per portare avanti le lotte qui sui nostri territori.
Qui l’inzio e l’introduzione alla puntata:
Qui la prima diretta da Leopoli, con Alyona, che ci racconta le forme di mutuo aiuto e solidarietà messe in atto in città allo scoppiare della guerra:
Qui la seconda diretta con Salem da Kiev, di Operation-Solidarity, che ci racconta le forme di resistenza armata e le motivazioni che la sottendono:
Qui una testimonianza da parte delle compagne del No Border Team che da tempo lottano contro i dispositivi di frontiera in Polonia e mettono in luce il razzismo strutturale e l’ipocrisia dell’accoglienza a due facce: da un lato, i respingimenti e profughi nel gelo delle foreste tra Polonia e Bielorussia, dall’altro le braccia aperte verso i/le profughe ucraine:
Infine una preziosa testimonianza con un compagno dalla Russia di Avtonom.org, che ci racconta la lotta contro la guerra e la durissima repressione che rischiano ogni giorno tutte le persone che scendono in piazza contro Putin e contro l’aggressione militare:
Un ringraziamento a tutt* le persone intervistate, a chi si è spes* per rendere queste dirette possibili, a chi ci ha fornito i contatti e a chi ci ha ascoltato.
Stay tuned su RadioBlackout 105.250 per i prossimi approfondimenti.
Qui in seguito mettiamo alcuni link di riferimento per le realtà che abbiamo sentito oggi e alcuni apprfondimenti secondo noi di interesse.
UCRAINA
Su forme di autorganizzazione a Leopoli:
https://commons.com.ua/en/zapiski-zi-lvova/
( e la traduzione in italiano
https://www.che-fare.com/lviv-guerra-ucraina-liasheva/)
Sito di riferimento di Operation-Solidarity
https://operation-solidarity.org/
RUSSIA
Portale Avtonom
https://avtonom.org/en
Portale Ovd.info
https://ovdinfo.org/
e https://donate.ovdinfo.org/en#page=en
Portale DOX
https://news.doxajournal.ru/
POLONIA E LOTTA NOBORDER
https://www.facebook.com/nobordersteam/
https://t.me/no_borders_team
CASSA PER LA DISERZIONE
https://www.cafe-libertad.de/fahnenflucht-support-desertion
Alcuni spunti esterni dalla BIELORUSSIA
Croce Nera Anarchica Bielorussia
https://abc-belarus.org/?lang=en
Una testimonianza dalla Bielorussia (pubblicato da DinamoPress)
«Gli anarchici odiano Putin». Una testimonianza dalla Bielorussia
Appello femminista dalla Russia (da Jacobin)
Fonte: Radioblackout.org